Dopo il Diploma - TaccaWeb

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DOPO IL DIPLOMA

Le tappe per arrivare a conquistare un posto di lavoro


Analisi personale e professionale che conduca all’individuazione dei

  • punti forti da consolidare;

  • punti deboli da migliorare.


Definizione degli obiettivi personali e professionali, in base all’analisi precedente, attraverso l’esame dI:

  • motivazioni che muovono alla scelta;

  • grado di informazione e di formazione personale in relazione al campo di ricerca o di lavoro prescelto

scegliere:     
a) il settore specifico di attività in cui lavorare;
definire:
b) il tipo di impiego da svolgere;
individuare:
c) il profilo tipico dell’azienda da contattare.

Acquisizione delle tecniche e degli strumenti necessari per raggiungere gli obiettivi definiti in precedenza:

  • stesura del curriculum vitae e della lettera di accompagnamento;

  • preparazione del colloquio di selezione individuale, di gruppo e dei test logico-attitudinali;


Avviamento di una campagna di ricerca, volta a individuare le realtà aziendali o formative più interessanti e adatte per scegliere tra queste quella che meglio risponde agli obiettivi definiti in precedenza e alle competenze/abilità di cui la persona è in possesso, attraverso:

  • l’individuazione dei canali vincenti:

  • contatti privilegiati;

  • stage;

  • i servizi di informazione specializzati;

  • internet;

  • inserzioni sui quotidiani e settimanali;

  • società di ricerca e selezione del personale;

  • telefono;

  • la definizione di una “strategia d’azione” che utilizzi di volta in volta in modo selettivo i suddetti canali.


Negoziazione del contratto di lavoro e le condizioni di inserimento
(Negoziazione: dialogo tra chi ha ricevuto l’offerta di lavoro e chi l’ha fatta intorno al contratto da stipulare e alle condizioni retributive e di livello iniziali e di carriera)
Principali punti da discutere:

  • la società che stipula realmente il contratto;

  • il luogo di lavoro;

  • il luogo di residenza;

  • la durata del contratto (a tempo determinato, indeterminato, ecc.);

  • il tipo di contratto (grafico-editoriale, metalmeccanico, commercio, ecc.);

  • il periodo di prova;

  • il tipo di lavoro da svolgere e le responsabilità (con esattezza e nei particolari);

  • l’organizzazione e la dipendenza gerarchica (chi è il mio “capo” e, eventualmente,

  • di chi sono “capo”;

  • il sistema di valutazione del rendimento;

  • la necessità di viaggiare ed eventuali indennità di trasferta;

  • la remunerazione (quanto guadagnerò: lordo annuale e netto mensile in busta paga): il fisso, eventualmente il variabile (% sul fisso), e la partecipazione agli utili. Stock options e Azioni.

  • benefits: spese mediche, assicurazioni sulla vita e sugli infortuni, auto, cellulare, ecc.

  • tipo di orario: tempo pieno, tempo parziale, turni, ecc.

  • esclusività della prestazione o possibilità di realizzare lavori per altri



Antiche e nuove professioni: le tipologie di lavoro

Lavorare da assunto in azienda o presso un ente statale con contratto a tempo determinato o indeterminato;

Lavorare senza avere un “posto fisso”:

  • da autonomo: non essendo dipendente dall’azienda, ma free-lance con Partita IVA;

  • da lavoratore atipico: a cui non è applicabile un contratto di lavoro collettivo stabilito dalle parti sociali e senza che possieda Partita IVA. Ad es. le “collaborazioni coordinate e continuative”;

  • da collaboratore occasionale o saltuario: non possedendo partita IVA, né un rapporto coordinato e continuativo con un’azienda, ma collaborando solo occasionalmente a ritenuta d’acconto;

  • da lavoratore temporaneo, in affitto o interinale: le società specializzate in lavoro interinale assumono il personale richiesto dalle aziende loro clienti per fabbisogni imprevisti e temporanei e glielo  “prestano”. Le condizioni retributive e previdenziali, il trattamento e tutto il resto sono identici a quelli dei lavoratori permanenti delle società presso cui effettivamente si lavora, anche se temporaneamente.


Diventare imprenditore: creando una propria attività o impresa, dopo aver studiato attentamente il prodotto che si vuole vendere, il mercato in cui va ad inserirsi e i servizi che si vogliono fornire al cliente. Lavorare dunque per la propria azienda e non presso quella di un altro.

Lavorare nei settori non aziendali, tra cui:

  • l’artigianato: svolgendo un “mestiere” (falegname, cuoco, meccanico, eco-manager, concept designer, estetista, ecc.) e non un impiego; per i neodiplomati attraverso l’apprendistato;

  • il “Terzo settore”: cooperative, fondazioni, associazioni di volontariato e non profit (le ONLUS) che svolgono servizi di assistenza, accoglienza, formazione, sostegno in molte aree: dalla sanità alla conservazione del patrimonio artistico e culturale. Queste assumono sempre più personale da destinare a tali incarichi con contratti e retribuzioni che si avvicinano a quelli aziendali. Si tratta dei lavori del futuro.

  • tutte le altre occupazioni non legate all’azienda (trovi l’elenco delle professioni del CENSIS sul sito di ACTL - Associazione per la Cultura e il Tempo Libero)


Il mondo dell’Artigianato e quello del “Terzo settore” si presentano oggi come i settori che in un futuro prossimo potranno riservare piacevoli sorprese nell’ambito dell’occupazione dei diplomati.

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