BACHECA SINDACALE
anno scolastico 2022-2023
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Unicobas Livorno <info@unicobaslivorno.it> Data: 28.11.2022 ore 9.57
Oggetto: Unicobas NEWS 28/11/2022 circolare sciopero
In allegato le ultime novità sulla scuola e la circolare ministeriale relativa allo sciopero generale del 2 dicembre indetto da tutto il sindacalismo di base.
NEWS 28/11/2022
FINANZIARIA: IL GOVERNO NON HA ALCUNA INTENZIONE DI RINNOVARE IL CONTRATTO 2022-2024 E SI APPRESTA A FARE NUOVI TAGLI AGLI ORGANICI
Nella bozza della legge di Bilancio approvata lo scorso lunedì mancano risorse per i rinnovi contrattuali del triennio 2022 - 2024 mentre è prevista una ancora non quantificata indennità di vacanza contrattuale. Quindi una promessa di un rinnovo 2022-24 non mantenuta dal governo e una mancia per il triennio 2019-21, manovra a cui hanno subito abboccato i sindacati pronta firma.
All’articolo 89 della bozza di Legge di Bilancio si parla anche delle misure di “riorganizzazione” della rete scolastica (leggi nuovo dimensionamento = tagli).
All’articolo 89 della bozza di Legge di Bilancio si parla anche delle misure di “riorganizzazione” della rete scolastica (leggi nuovo dimensionamento = tagli).
Infatti si vuole approfittare della diminuizione del numero degli studenti nei prossimi anni a causa della denatalità per ridurre gli organici del personale scolastico.
Si parte col taglio delle presidenze a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025: “i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni ... sono definiti, su base triennale... con decreto.”
“Le Regioni, sulla base dei parametri individuati dal decreto di cui al primo periodo provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nei limiti del contingente annuale individuato dal medesimo decreto, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità derivanti dalle istituzioni presenti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. “
“Al fine di garantire una riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche, per i primi tre anni scolastici si applica un correttivo pari rispettivamente al 7%, al 5% e al 3%, anche prevedendo forme di compensazione interregionale.”
In pratica la norma contenuta nella legge di bilancio prevede che, a livello regionale, il numero medio di alunni per istituzione scolastica debba essere contenuto fra un minimo di 900 e un massimo di 1000, alla faccia delle promesse fatte in precedenza dove si dichiarava che il calo demografico sarebbe servito per ridurre il numero di alunni per classe.
VALDITARA : NO AL REDDITO DI CITTADINANZA PER GLI INADEMPIENTI
Nell’ambito della modifica del reddito di cittadinanza per il 2023 Valditara si scaglia minaccioso contro gli inadempienti all'obbligo scolastico: “In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni. Di essi, abbiamo scoperto che ben 11.290 possiedono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media. Ebbene, noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà.” I governi di tutti i colori che si sono succeduti fino ad oggi non sono stati in grado di ( o non hanno voluto) far rispettare l'obbligo scolastico ed ora si prende la palla al balzo per penalizzarre chi è già stato penalizzato dall'inefficienza di questi goveri. E' il colmo!
NO ALL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA, SCIOPERIAMO IL 2 DICEMBRE
Il governo riparte all'attacco con l'autonomia differenziata con l'intenzione di coinvolgere anche la scuola in questa manovra disgregante che accentuerebbe le diseguaglianze che in Italia sono da tempo ampiamente registrate. Ad esempio i Neet (cioè i giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione) nel Mezzogiorno costituiscono il 39% dei giovani tra i 15 e i 24 anni: quasi il doppio di quelli residenti nelle altre aree del paese. In uno scenario come questo non si può rimanere indifferenti, quindi questa è una delle ragioni per cui scioperiamo il 2 dicembre insieme a tutto il sindacalismo di base: NO ALL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA!
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