BACHECA SINDACALE
anno scolastico 2021-2022
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Sindacato Cobas La Spezia Massa Carrara <cobaslaspeziamassacarrara@gmail.com> Data: 16.10.2022 ore 12.21
Oggetto: Comunicato Cobas Scuola
Si incolla sotto il link del Comunicato nazionale dei Cobas
Scuola.
Si richiede di inviare ai lavoratori della scuola e di
affiggere all'albo sindacale.
Ringraziamo anticipatamente e porgiamo distinti saluti.
Per E.P. Cobas Sp e Ms
Serena Tusini
NEL TERZO ANNO DI PANDEMIA LA SCUOLA CONTINUA A
PAGARE. QUELLO CHE IL GOVERNO NON HA FATTO E LE RICHIESTE DEI COBAS
Cobas
Scuola
12/01/2022 16:52
Il
"governo dei migliori", di fronte all’esponenziale aumento dei
contagi delle ultime settimane, alla crescente e insostenibile pressione sul
sistema sanitario, all’allarme sul peggioramento della situazione che –
assicurano gli esperti - ci attende nei prossimi giorni, alza le spalle e tira
dritto: la scuola può ripartire “in presenza e in sicurezza”, secondo la
formula, propagandistica e beffarda, con cui ha accompagnato il suo “non fare”
per la sicurezza della scuola nel primo anno di vita. Mai come oggi appare
nella sua evidenza il paradosso di un governo che rivendica ossessivamente un
risultato (scuole in presenza e in sicurezza) che nella realtà ha fatto di
tutto per scongiurare. Niente di ciò che andava fatto per rendere le scuole più
sicure è stato realizzato e tutto è rimasto nella situazione, già disastrosa,
precedente alla pandemia: lasciate le classi pollaio, nessuno spazio
aggiuntivo, trasporti insufficienti e sovraffollati, aule senza sistemi di
areazione. Nessuna delle proposte presentate in questi due anni di pandemia
sono state recepite, persino l’obbligo di distanziamento di un metro è stato di
fatto abolito, preso atto che in gran parte delle scuole non è praticabile. Non
è stata minimamente presa in considerazione l’opportunità di invertire la rotta
della politica pluridecennale di tagli forsennati che ci ha consegnato il
disastro che oggi è sotto gli occhi di tutti, tanto nella scuola quanto nella
sanità. Così, mentre si è continuato a ripetere “mai più DAD”, le comunità
scolastiche sono state lasciate da sole a fronteggiare l’emergenza, tra le
mille difficoltà di sempre, a cui si sono aggiunte quelle scaturite
dall’emergenza sanitaria e quelle determinate dalle incaute uscite dei
“migliori”, che hanno aumentato la confusione e moltiplicato i problemi.
Nonostante ciò, le scuole si sono arrangiate e hanno garantito la didattica in
presenza anche nelle crescenti difficoltà applicando le regole, poco chiare,
dettate dai vari decreti-legge.
Abbiamo
denunciato in estate la grande manovra diversiva del green pass che è poi
continuata con l’introduzione dell’obbligo vaccinale nella scuola, perché
rispondeva a finalità diverse dalla gestione sanitaria della pandemia, in un
contesto, quello della scuola, in cui avevamo già aderito in massa alla
campagna di vaccinazione. Perfino la necessaria campagna di vaccinazione è
stata infatti gestita con l’intento politico di assolvere il governo da ogni
responsabilità e dopo due anni, con i vaccini disponibili, la scuola si trova
ancora una volta in ginocchio. I presidenti delle regioni dal canto loro
ovviamente ne approfittano e decidono, come negli ultimi due anni, di chiudere
le scuole invocando ipocritamente il diritto alla salute solo per coprire le loro
responsabilità in merito al disastro sanitario e di tutti i servizi pubblici
essenziali della regione, mentre fanno carte false per rimanere in zona bianca
per far "girare l'economia".
La
posizione dei Cobas è stata e rimane quella di mantenere le scuole aperte a
meno che le condizioni di diffusione del contagio – e non sta certo a noi
stabilirlo – determinino la necessità di chiudere tutto, a partire dai servizi
non essenziali. Per questo, pur consapevoli dell’attuale diffusione del
contagio e della rabbia diffusa nel mondo della scuola, riteniamo inaccettabili
le richieste di chiudere le scuole, e solo le scuole, avanzate da numerosi
dirigenti: una coazione a ripetere che rivela lo svilimento
dell’importanza del benessere e della salute psicofisica dei giovani,
del diritto allo studio, che parte proprio da chi dovrebbe sostenere
che la scuola non può essere considerata un servizio superfluo, che la DAD non
è scuola e che ha già prodotto abbastanza danni, che la scuola insomma deve
essere l’ultima a chiudere.
Draghi ha
rivendicato in conferenza stampa un cambio di passo rispetto al governo Conte
2: la scuola non è la prima a chiudere, ma l’ultima. L’accoglimento del ricorso
da parte del Tar Campania contro l’ordinanza di chiusura di De Luca è
sicuramente una notizia positiva, anche se dovrebbe far riflettere sugli
effetti devastanti di un ulteriore autonomia regionale differenziata. Ma il
governo Draghi ha la responsabilità politica di non aver fatto quello che era
necessario per rendere effettivo lo slogan della scuola aperta e in
sicurezza, con l’aggravante che aveva i fondi del PNRR per farlo! Per cui,
il rischio è che un numero crescente di classi sia ancora una volta in larga
misura consegnato alla Dad per decisione dei dirigenti, di fronte all'impossibilità
di avere un tracciamento tempestivo dei contagi in classe alla notizia del
primo (o secondo o terzo) alunno positivo, come ha annunciato lo stesso
Giannelli. Certo il virus esiste e picchia duro, potrebbe anche essere
utile e necessario fermarsi tutti/e, ma ancora una volta lo faranno solo le
scuole: bambini/e e ragazzi/e pagheranno il conto. Per il resto tutto aperto,
tutti a lavorare in auto sorveglianza, anche se siamo contatti stretti, il
sistema economico non deve fermarsi! Chiediamo il conto a tutti, Governo,
Regioni, Province e Comuni, di quanto, in questi due anni, non è stato fatto e
non si intende fare. Entrati nel terzo anno chiediamo e rivendichiamo ancora
provvedimenti immediati e programmi seri per il futuro.
DAI DIRIGENTI VOGLIAMO l’utilizzo
immediato delle risorse assegnate per l’emergenza e degli avanzi di bilancio
per acquistare i dispositivi ffp2 e gli areatori.
DALLE REGIONI E DAGLI ENTI LOCALI VOGLIAMO una
medicina territoriale di prossimità che garantisca le tre T (testare, tracciare,
trattare), e in particolare il pieno funzionamento e potenziamento delle USCA;
screening periodici di protezione adeguati e gratuiti per garantire il rientro
a scuola in presenza, continuità, serenità e sicurezza; Tamponi gratuiti per
tutti: alunni, docenti, ATA, famiglie; riorganizzazione del TRASPORTO PUBBLICO,
con maggiori risorse; reperimento di spazi ulteriori per le scuole e
adeguamento immediato di tutte le strutture esistenti.
DAL GOVERNO CENTRALE E DAL MINISTERO
ISTRUZIONE VOGLIAMO indicazioni chiare a salvaguardia del diritto
all’istruzione che non aggravino le differenze tra Nord e Sud, centro e
periferie e tra scuole; assunzione massiva di personale e risorse necessarie
per ridurre il rapporto alunni-classe; presìdi sanitari e abolizione dell’
obbligo vaccinale nelle scuole, riammissione del personale docente e ATA
sospeso con tamponi periodici e riconoscimento del diritto al lavoro e alla
retribuzione; indicazioni chiare e tempestive in merito alla valutazione e alle
modalità di svolgimento degli esami di stato.
Esecutivo Nazionale Cobas Scuola