BACHECA SINDACALE
anno scolastico 2019-2020
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Unicobas nazionale <unicobas.nazionale@pec.it> Data: 7.07.2020 ore 17.50 Oggetto: UNICOBAS.SCUOLA.E.COBAS.SCUOLA.SARDEGNA:GOVERNO.BOCCIATO.FERIE.BLOCCATE?NO.GRAZIE!SCIOPERO.GENERALE.NAZIONALE.SCUOLA.24.E.25.AGOSTO
COMUNICATO STAMPA NAZIONALE 6.7.2020
UNICOBAS SCUOLA E COBAS SCUOLA SARDEGNA: GOVERNO BOCCIATO.
FERIE BLOCCATE? NO, GRAZIE!
SCIOPERO GENERALE NAZIONALE SCUOLA 24 E 25 AGOSTO
In allegato comunicazione ai lavoratori
Ministero ed Uffici Scolastici hanno validato ancora le “classi pollaio” (anche con più di 30 alunni), peggiorando la situazione non
calcolando neppure il tasso di ripetenza. Il Governo ha preso un’unica misura per l’anno scolastico 2020/2021: un solo metro fra le “rime
buccali” (che consente persino banchi ad 80 cm. di distanza). In Belgio massimo 10 alunni con 4 metri quadrati a testa, per Germania e
Regno Unito gruppi di 15 e separazione di 2 metri (cosa prevista anche in Spagna). Ribadiamo il nostro NO all'accordo sottoscritto da Cgil,
Cisl, Uil e Snals con finte guarentigie per Docenti ed Ata per il prossimo anno scolastico. Vogliamo una sanificazione adeguata ad opera delle
Asl e prove sanitarie prima del rientro. NO al sequestro delle ferie di Docenti ed Ata: in un numero enorme di istituti sul territorio nazionale
sono state arbitrariamente respinte le ferie legittimamente chieste per l’ultima settimana di Agosto e convocati illegittimi Collegi dei Docenti, mentre dal 1° Settembre si prevede un’estensione quasi ad libitum della frequenza: una vera e propria anticipazione di massa rispetto
all’apertura istituzionale dell’anno scolastico, prevista dal 14. “Solerti” dirigenti scolastici, fomentati dal Ministero e dall’Associazione
Nazionale Presidi hanno stracciato il contratto nazionale imponendo illegittimamente la presenza a scuola dei Docenti nel corso del periodo
canonico di chiusura e non rispettando la continuità delle ferie chieste dal personale Ata.
Dopo 20 giorni questa è la risposta del Governo. Ribadiamo ciò che abbiamo chiesto con forza nell’incontro con il Governo Conte agli
Stati Generali: massimo 15 alunni per classe ed assunzione di 240mila insegnanti (il terzo necessario in più per ridurre le classi),
stabilizzazione quindi di molti più precari di quanto previsto, anche per il personale Ata e nella Scuola dell'Infanzia, esclusi dai concorsi banditi.
NO al precariato “usa e getta” (le assunzioni a singhiozzo con licenziamento previste dal Ministro Azzolina in caso di nuova chiusura delle
scuole). Stabilizzazione diretta degli specializzati per il sostegno e attivazione di percorsi di abilitazione aperti a chi ha esperienza pregressa,
per evitare che la metà delle cattedre continui a venire assegnata a chi non sa nulla dell’handicap, e poi istituzione della classe di concorso
specifica. Assunzione di almeno 30mila collaboratori scolastici per coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 10mila fra applicati di
segreteria e collaboratori tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle difficoltà dovute alle migliaia di soggetti fragili ed anziani
che (indici Inps) avrebbero dovuto essere tutelati dal Settembre 2020. Ricordiamo che negli ultimi 30 anni sono state tagliate 300mila
cattedre. Chiediamo l’assegnazione di cattedre all'organico potenziato. Sui 175 miliardi previsti nella manovra, sarebbe servito investirne
immediatamente almeno 7 aggiuntivi per le assunzioni, 7 per il contratto ultra-scaduto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale serio per
porre in sicurezza l'edilizia scolastica (e sono già stati persi i 3 mesi del lockdown), invece di spenderne 50 in armamenti, favorire le banche
e le lobbies speculative e di versarne 6,3 ad Fca-Fiat, nonché finanziare (contro la Costituzione) i diplomifici privati. Sui circa 40.000 edifici
scolastici italiani, 582 sono vetusti, costruiti prima del 1800, 944 risalgono al XIX Secolo (edificati fra il 1800 e il 1899), 4.410 hanno visto la
luce tra il 1900 e il 1945, mentre 5.429 sono dell’immediato dopoguerra (1946-1960). Su tutte le scuole che abbiamo, solo 15.687 hanno
il certificato di agibilità, mentre il restante 60% (70% in Sicilia) non ha neanche quello. Solo 5.117 edifici (12%) sono vagamente
“antisismici” ed unicamente 9.824 (24%) hanno il certificato di prevenzione incendi (Cpi).
Si sarebbe potuto far pagare le tasse alle aziende informatiche, invece di dar loro in mano le piattaforme per la didattica a distanza.
Abbiamo rivendicato e rivendichiamo un’indennità di rischio di 250 euro netti per i docenti ed il resto del personale. Ribadiamo l’opposizione
alle smart-class, alle riunioni on-line ed alla didattica a distanza per l'a.s. 2020/21, nonché all'inserimento della “Dad” nei Ptof (triennali),
voluto dai dirigenti scolastici anche se non lo prevede neanche il DL 22/20 che limita la Dad all'emergenza sanitaria. Ci siamo spesi, e ci
spendiamo contro la delocalizzazione degli alunni in parrocchie e case comunali, esprimendoci contro la valutazione sommativa per la
chiusura dell'anno scolastico che andava sostituita per quest’anno con una ben più congrua disamina formativa. Non abbiamo dimenticato la
necessità di abrogare le controriforme della “Berluscuola”, chiedendo il ritorno immediato ai nuovi programmi del 1985 per la Scuola
Primaria (abolizione del curriculum ciclico) ed ottenendo l’eliminazione della barbarie della valutazione in decimi voluta dalla Gelmini (ma solo
dal prossimo anno scolastico). Siamo stati gli unici a chiedere l’innalzamento dell’obbligo sino al quinto Superiore, ivi comprendendo l'ultimo
anno della Scuola dell'Infanzia, sin dall’a.s. 2021/2022, finita la pandemia, con l’utilizzazione dei neo-assunti oggi per il distanziamento
sociale. Abbiamo stigmatizzato Invalsi ed alternanza scuola-lavoro e tutti gli orpelli del minimalismo culturale e dell’aziendalizzazione della
scuola, ricordando la necessità del ripristino nelle Superiori di Primo e Secondo grado delle ore tagliate di Lettere, Storia, Geografia, Scienze
e di quelle relative al bilinguismo. Ci battiamo ancora contro la cattiva scuola renziana, la chiamata diretta e "per competenze", da abrogare,
come il "bonus premiale", da aggiungere al Fondo di Istituto. Vogliamo un vero stato giuridico per il personale educativo, che va equiparato ai
docenti della Primaria. Siamo ancora contro la vergogna dell’abolizione della titolarità di istituto per i docenti. Abbiamo chiesto e chiediamo il
preside elettivo. Abbiamo denunciato e denunciamo gli abusi perpetrati dal Ministero e dai dirigenti scolastici nei confronti di docenti ed
educatori con l’attivazione della Didattica a distanza: • orario di sevizio superiore o spalmato sull’intera giornata; • massa di compiti per gli
alunni e/o imposizione delle sole video lezioni; • attivazione classi virtuali senza controllo, mancato rispetto della privacy di docenti, famiglie e
studenti; • moltiplicazione delle riunioni collegiali on-line, degli incontri con famiglie e studenti ben oltre gli spazi istituzionalmente dedicati e
con ingerenze e "valutazioni" improprie sui docenti; • costi non rimborsati e rischi sanitari legati all’attivazione della Dad (continuità sul video)
per docenti, studenti ed ata; • disprezzo di mansionario, stato giuridico e norme del Ccnl. Abbiamo ricordato gli abusi perpetrati nei confronti
del personale Ata su: • mansionario; • uso d’autorità delle ferie in essere e non godute; • presenza a scuola senza garanzie sanitarie in
periodo di pandemia (fasi 1 e 2) e turnazioni improprie; • sanificazione delle scuole (competenza Asl).
Ci battiamo per risolvere definitivamente la questione del precariato, rivendicando l’attivazione del doppio canale di reclutamento dove
valgano il servizio e l’abilitazione già conseguita (cosa che deve evitare la necessità di fare altri concorsi), mentre invece viene confermato il
licenziamento dei diplomati magistrali e sono stati tagliati fuori migliaia di precari. Vogliamo l’estinzione immediata della truffa contro gli Ata
ex Eell: basterebbero 100 milioni per riadeguare stipendi e pensioni, ed evitare più pesanti sanzioni dalla Ue, dopo ben 10 sentenze
favorevoli pronunciate dalla Suprema Corte di Strasburgo. Rivendichiamo l’assunzione degli ex Lsp/Lpu, a pari retribuzione.
Dalla scuola dell’emergenza alla “scuola ricostruita”: l’Unicobas vuole un contratto specifico per la Scuola (per Docenti ed Ata) fuori dai
diktat del DLvo 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso di inflazione programmato dal Governo (cosa che ci ha fatto diventare i
peggio retribuiti della Ue), nonché la rielezione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione con l’assorbimento da parte dello stesso
dell'ambito disciplinare di Insegnanti ed Ata. Questo è l’unico organismo che può stilare il codice deontologico dei docenti (figura
professionale). Esigiamo il ricalcolo della rappresentanza e rappresentatività sindacale sulla base di queste elezioni di categoria a suffragio
universale con diritto di assemblea in orario di servizio per tutte le sigle.
Stefano d’Errico Nicola Giua
(Segretario Nazionale Unicobas & Università) (Portavoce Cobas Scuola Sardegna)
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